Il 18 settembre 1970, 42 anni fa, è morto Jimi Hendrix a causa di una overdose. Ha vissuto solo 27 anni, ma nonostante la sua breve carriera viene definito nel 2011 dalla rivista Rolling Stone uno dei più grandi chitarristi di tutti i tempi. Jimi era un musicista dalle doti eccezionali, al di sopra dei colleghi come Eric Clapton e Jimmy Page. Attraverso il suono della chitarra elettrica è riuscito a creare un sound innovativo: rock fuso ad armonie blues, funky e psichedelica. Inoltre è stato un autore di testi magnifici: indimenticabili sono Hey Joe, Purple Haze e Little Wing. Il suo stile e la sua musica non ha eguali, ma molte sono le sue influenze che si riscontrano nei brani contemporanei, come per esempio l'uso della distorsione con la chitarra elettrica. Anche l'aspetto selvaggio di Hendrix e il suo modo furioso di suonare la chitarra fanno di lui una vera e propria icona a cui ispirarsi. Hendrix viene ricordato soprattutto per l'esibizione di chiusura del festival di Woodstock nel 1969: il chitarrista suona l'inno nazionale statunitense in modo provocatoriamente distorto. Questa immagine è diventata il simbolo di Jimi Hendrix. Non solo: dopo l'esibizione afferma: "La gente piange se qualcuno muore, ma la persona morta non sta piangendo. Quando morirò voglio che la gente suoni la mia musica, perda il controllo e faccia tutto ciò che vuole". Infatti la sua musica riecheggerà per l'eternità e lo ricorderemo per sempre.
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