Sono passati 52 anni dalla morte del famoso ciclista del dopoguerra
Fausto Coppi. Veniva chiamato l'Airone ed era un professionista del ciclismo: vinse cinque Giri D'Italia, due Tour De France
e fu campione del mondo nel 1953.
Leggendaria era anche la sua rivalità con l'avversario Gino Bartali,
tanto che la tifoseria italiana era divisa in due. Fu talmente un
fenomeno che dopo la sua morte, 2 gennaio 1960 a Tortona, fu
inserito nella Top 25 della Cycling Hall of Fame: classifica dei migliori ciclisti di tutti i tempi. Fausto Coppi viene anche ricordato dal cantante Gino Paoli nella canzone
Coppi, scritta da Paoli e Penzo nel 1985 ma rilasciata nel 1988 nell'album L'ufficio delle cose perdute.
Gino Paoli elogia lo sportivo, lo descrive fisicamente, elenca
le sue vittorie e il suo atteggiamento durante le gare. La canzone
ha un ritmo incalzante e ciclico dato dall'armonia del violino che
indica la fatica durante le sfide e lo strazio della morte;
il tutto è contornato dal suono della chitarra e nell'ultima strofa
si sentono le noti dolci del pianoforte prima del verso "e va su", su
verso il cielo.
Testo di Coppi - Gino Paoli:
Un omino con le ruote
contro tutto il mondo
Un omino con le ruote
contro l'Izoard
e va su ancora
e va su
Viene su dalla fatica
e dalle strade bianche
La fatica muta e bianca
che non cambia mai
E va su ancora
E va su
Qui da noi per cinque volte
poi due volte in Francia
Per il mondo quattro volte
contro il vento due
Occhi miti e naso che divide il vento
occhi neri e seri
guardano il pavé
E va su ancora
E va su
E va su ...
Poi lassù ,
contro il cielo blu
con la neve che ti canta intorno
E poi giù
Non c'e' tempo per fermarsi
per restare indietro
la signora senza ruote
non aspetta più
un omino che non ha
la faccia da campione,
con un cuore grande
come l'Izoard
e va su ancora
e va su
e va su
e va su ...
Qui un video con alcune immagini di Fausto Coppi accompagnate dalla canzone di Gino Paoli.
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